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Vino rosso e pensieri confusi
Breve racconto di Sheila Siepracki
Il caldo che provava non era solo dato dal clima afoso di giugno ma dal fatto che tutto, in lei, esprimeva libertà.
Teneva fuori la mano dal finestrino e si sentiva esattamente come l’aria, libera e senza alcunché che l’intrappolava.
Felice di essere finalmente uscita dalla maturità e da quella scuola che ormai le stava stretta.
La sua decisione l’aveva già presa da tempo, voleva prendersi un anno per sé.
A dispetto di tutti quelli che le dicevano di non farlo, lei brindava della sua scelta, era quella giusta, o almeno, lo era a quel tempo.
Ora si sentiva ad un bivio.
Seduta al bar, con il secondo bicchiere di vino rosso con cui giocherellava, si sentiva in gabbia.
Intrappolata in sé stessa.
Anche se era consapevole, allora, che quella era la scelta giusta da fare, per lei, ora non poteva fare a meno di chiedersi come sarebbe andata se avesse deciso diversamente.
Quello che le mancava era la decisione e la sicurezza che l’aveva spinta a prendere posizione e decidere della sua vita.
Le risate provenienti dagli altri tavoli la facevano sorridere ma, al tempo stesso, erano in netto contrasto col suo umore.
Il freddo l’attanagliava ma riuscì ugualmente ad accendersi una sigaretta.
Il vino era quasi finito, le sue idee ancora confuse.
Espirò, era preoccupata per il suo futuro.
Almeno aveva la consapevolezza di questo e sorrise, a metà.
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