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PENNACCHI E LA TERRA PONTINA
Pennacchi, uno scrittore che racconta il pontino
Antonio Pennacchi nasce a Latina il 26 Gennaio del 1950, da una famiglia di coloni umbri e veneti. Si interessa fin da giovane alla politica, spaziando dall’MSI ai maoisti. Dopo numerosi tentativi pubblica il suo primo romanzo Mammut nel 1994, e viene premiato del premio del giovedì; nel 1995 pubblica Palude, libro dedicato alla città di Latina, tema comune nei suoi libri. Nel 2003 esce il libro autobiografico Il Fasciocomunista, dal quale verrà poi tratto il film Mio fratello è figlio unico(2007) che vincerà un premio al festival di Cannes.
Nel 2005 pubblica la raccolta L’autobus di Stalin. Sempre legati al pontino vi saranno il saggio Fascio e martello, Viaggio per le città del Duce(2008) in cui si descrivono le “Città di fondazione” del fascismo e Canale Mussolini(2010), vincitore del premio strega, dedicato all’omonimo canale ed al progetto della bonifica dell’agro pontino, la cui seconda parte è stata pubblicata nel 2015.
Quest’ ultimo libro, definito dall’autore come “l’opera per la quale sono venuto al mondo” narra la storia della famiglia di coloni Peruzzi, descrivendo la nascita e lo sviluppo del fascismo, la nascita e lo sviluppo di “Littoria”, la guerra, l’arrivo degli alleati e la ricostruzione dal dopoguerra fino agli anni 60’. Usando le parole dell’autore “Quel romanzo parla della storia di tutti. È la voce collettiva. Io l’ho solo messa in pagina e fatta cantare”, ed è proprio questo il filo conduttore dei libri di Pennacchi: l’agro pontino, la sua terra e coloro che la abitano. Nelle storie di operai ed uomini semplici di Mammut e Canale Mussolini e nei racconti di gioventù sugli anni di piombo de Il Fasciocomunista, Pennacchi vuole raccontare le vite di quei suoi concittadini e di quella terra al quale lui si sente indissolubilmente legato.
Franco Tramentozzi 19/10/2018